Tutte le sentenze
La presente sezione raccoglie alcune massime giurisprudenziali, in liti in cui è stato parte il nostro studio legale, considerate di particolare interesse.
In ogni massima le parti virgolettate riguardano estratti di sentenza, mentre per la parte restante trattasi di commento redazionale.
Risarcimento danno - Realizzazione di impermeabilizzazione - Subappalto contratto d'opera - Prescrizione ex art. 2226 c.c.
06/10/2015
L’attrice V conveniva in giudizio la società X al fine di vedersi risarcita del danno come quantificato pari al costo delle opere ripristinatorie oltre al pregiudizio all’immagine patita subito a seguito della realizzazione, da parte di X, di una opera di impermeabilizzazione di un immobile subappaltatole. Il convenuto X eccepiva la prescrizione della azione, ai sensi dell’art. 2226 II comma c.c., in ragione della diversa quantificazione del rapporto nell’ambito del contratto d’opera, “la incompetenza del Tribunale a favore del Giudice di Pace poiché il costo delle opere riparatorie era stato quantificato” in somma rientrante in tale competenza per valore, nel merito la riferibilità del danno lamentato all’inadempimento di V. Il Tribunale ha così statuito: “… Il rapporto per cui è causa va qualificato come contratto d’opera in ragione della esecuzione della prestazione con il prevalente,...
Dipendente comunale - Ordine di servizio - Legittimità - Competenza responsabile - Tutela salute - Motivazione - Rinvio verbale Asur -
29/09/2015
Veniva impugnato l'ordine di servizio con il quale si assegnava la ricorrente al servizio di autovelox secondo precise e motivate indicazioni anche sulla scorta delle conclusioni del competente organo sanitario. Si costituiva il Comune e il Tribunale respingeva la domanda della dipendente secondo la seguente motivazione: “…Il Comune ha inserito indicazioni, che potevano favorire comunque lo svolgimento della prestazione lavorativa da parte della ricorrente, dal momento che comunque vi era la possibilità di impiegarla nel servizio a certe condizioni (gestire in autonomia, durante il servizio, eventuali pause che dovessero rendersi necessarie; annotare le pause nella scheda di impiego, da consegnare, al rientro in ufficio, al responsabile del servizio o, in sua assenza, a chi lo avesse sostituito; disattivare l’apparecchiatura, durante tali eventuali interruzioni, lasciandola nel box chiuso a chiave; il servizio effettivo, anche nel caso delle eventuali sospensioni,...
Appalto – Subappalto – Art. 118 D.Lgs. 163/2006 (Codice degli Appalti) – Insussistenza – Onere della prova – Art. 2041 c.c. indebito arricchimento – Azione sussidiaria – Ammissione del credito a procedura concorsuale – Inammissibile – Cessione del cr
26/09/2015
L’attrice agiva, quale subappaltatrice, per la realizzazione di opere oggetto di un contratto di subappalto, senza tuttavia ricevere alcun pagamento dall’appaltatore. “…. In virtù di quanto stabilito alla lett. K) sezione VI 4) del bando di gara e conformemente a quanto previsto dall’art. 118 comma 3 D.Lgs. 163/2006 gravava sulla stazione appaltante, nel caso di inadempimento dell’appaltatore, l’obbligo di provvedere al pagamento del credito vantato dalla subappaltatrice…. …In subordine l’attrice ha invocato condanna della convenuta a corrisponderle indennizzo ex art. 2041 c.c… Si è costituita in giudizio la stazione appaltante ed ha resistito alla domanda dell’attrice, invocandone il rigetto, chiamando in causa la Banca X, cessionaria del credito vantato dalla società SPA. La banca X si è costituita in giudizio ed ha evidenziato: - Che aveva stipulato con la società SPA un contratto...
Associazione professionale - privilegio ex art. 2751 bis c.c. spetta
22/07/2015
Lo studio commerciale associato X ha chiesto l'ammissione al passivo della procedura indicata del credito per prestazioni professionali svolte a favore del fallito per € 35.464 al netto di iva al privilegio ex art. 2751 bis n. 2 c.c. Tale credito è stato ammesso con rango chirografario e per soli €34.000, con esclusione del cap. Lamentano gli opponenti la errata esclusione del privilegio, stante la natura personale del rapporto professionale intercorso tra il fallito e i due professionisti incaricati, nonché l'illegittima esclusione del cap in violazione dell'art. 11 L. 21/1986. Il ricorso è fondato, per i motivi che seguono. Secondo un'interpretazione originariamente diffusasi nella giurisprudenza di legittimità il privilegio di cui all'art. 2751 bis n. 2 c.c. non era in nessun caso applicabile a favore delle società tra professionisti, facendo la norma esclusivo riferimento alla retribuzione del professionista individuale (cfr Cass. n. 4549/1992)....
Permesso costruire – Serra solare – L.r. 14/2008 – Fabbricato ricadente in area classificata come “ristrutturazione vincolata” – Modifica sagoma prospetto – Diniego
03/07/2015
Veniva impugnato il permesso di costruire nella parte in cui si negava l’installazione di una serra solare. Il ricorso è stato ritenuto infondato in quanto: “…La tesi di parte ricorrente è che il diniego sarebbe contrario alla normativa nazionale e regionale in materia di risparmio energetico che incentiverebbe interventi quale quello richiesto, anche in deroga alla disciplina urbanistica ed edilizia, in particolare tenendo conto che l’edificio interessato dall’opera non è di pregio storico aldovo ed i suoi prospetti sono stati modificati tramite condono edilizio…”. “…La tesi non è condivisibile. In particolare l’articolo 8 della Legge Regionale 14/2008, successivamente abrogato dalla Legge regione Marche 17/2015, prevede che le serre solari, tra gli altri interventi, “non sono considerati nel computo per la determinazione dei volumi, delle superfici e nei rapporti di copertura, fermo restando...
Indennità di asservimento – Opposizione – Fascia rispetto stradale – Inedificabilità – Servitù elettrodotto – Irrilevanza – Legittimazione a ricorrere – Parte nel procedimento di primo grado - Insussistenza
01/07/2015
Con ricorso ritualmente notificato e depositato il sig. X impugnava la sentenza della Corte di Appello di Bologna avverso la determinazione dell’indennità di asservimento, quantificata dalla competente commissione in misura vile. La suprema corte, rilevava anzitutto che il Sig. X, quale legale rappresentante della società Y “non avendo partecipato in proprio al pregresso grado di giudizio, non può per l’effetto ricorrere, in tale veste, avverso la sentenza che lo ha concluso (cfr. da ultimo Cass. N. 520 del 2012)”. Passando alla motivazione della sentenza, la Corte ha ritenuto inammissibile i motivi primo e terzo, per violazione dell’art. 366 bis cpc, applicabile ratione temporis. In base a tale norma, la censura con cui si deduce un vizio ex art. 360 1° c. numero 5 cpc, deve, infatti contenere l’esposizione chiara e sintetica del fatto controverso, in relazione al quale la motivazione si assume, rispettivamente, omessa, contraddittoria,...